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ANCHE TU PUOI DIVENTARE UNO SHAPER. LA GUIDA

PARTE I - PROGETTAZIONE

Capitolo 5 - LA SCELTA DEI MATERIALI

A questo punto dovreste aver messo appunto gli strumenti, il progetto, il modello e l'area di lavoro. E 'il momento di scegliere il blank, lo stringer, il tessuto, la resina, il sistema pinne e leash e mettersi a lavoro.
 

1. SCEGLIERE IL BLANK CON LE GIUSTE DIMENSIONI

Una volta che avete deciso tra PU o EPS, è necessario scegliere le dimensioni appropriate del blank. I tre elementi che dovete prendere in considerazione sono:

  • Lunghezza

  • Larghezza

  • Profilo Rocker

Sia che abbiate optato per un blocco di EPS o XPS che per un blank in PU con tanto di stringer, outline e profilo rocker grezzamente preshapati, la vostra tavola da surf deve stare dentro il pezzo di foam!  Il vostro compito sarà quello di portarla fuori.

Nel caso di un blank in PU, quando si sceglie la lunghezza, in generale, essa deve essere almeno uno o due pollici in più rispetto al vostro progetto. Se si sceglie un blank più lungo rispetto al progetto, avrete maggiore possibilità di spostare avanti o indietro la vostra dima per ottenere un rocker più o meno pronunciato. Attenzione però a non eccedere con un blank troppo lungo rispetto al vostro progetto, poichè potreste trovare difficoltà a raggiungere la corretta forma del rocker nel tail. Generalmente il catalogo blanks del produttore orienta la scelta nelle descrizioni allegate.    

Quando si sceglie la larghezza, è necessario assicurarsi che il blank sia sufficientemente ampio in tutte le sue dimensioni chiave: 12 "dal nose, nel punto di maggiore larghezza e 12" dal tail. Assicuratevi che il blank sia sufficientemente ampio nella zona del nose e del tail per accogliere il vostro progetto.

Per la scelta del profilo rocker adatto è necessario assicurarsi che il profilo del vostro progetto rientri all'interno del blank. Esistono, di solito, due profili standard per una tavola corta: il rocker molto pronunciato degli shortboard o il rocker più piatto per le fun board. Lo spessore del vostro progetto deve rientrare all'interno in tutti i punti chiave.

Molti produttori hanno un catalogo con le caratteristiche di ciascun blank, che vi aiuterà nella scelta di quello più adatto a contenere il vostro progetto.

USBLANKS, oltre ad offrire un campionario molto vasto per cui sarà difficile non trovare il blank più adatto, offre la possibilità di richiedere una varietà di densità del foam partendo da uno standard con colore blu, un profilo rocker e un settaggio stringer customizzato. Cliccate qui per scaricare il vostro catalogo USBLANKS.

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Se avete invece scelto di utilizzare l'Eps, dovrete soltanto accertarvi che il vostro progetto con le misure massime della larghezza, della lunghezza e del rocker, stiano all'interno del blocco in EPS. Se avete progettato su un programma come AKUSHAPE o SHAPE3d, avrete tutte le misure necessarie per determinare il parallelepipedo di cui avrete bisogno.

Visti i prezzi elevati delle spedizioni di oggetti voluminosi, provate a recarvi presso aziende che lavorano il polistirolo (credo che ogni città ne abbia almeno una) e fatevi tagliare un blocco e magari, se siete fortunati, vi potrà anche fare un taglio per seguire il profilo rocker in modo tale da abbassare il lavoro e la polvere per tirar fuori la vostra tavola.

Se invece volte usufruire del nostro servizio EPS PRESHAPED, avrete direttamente a casa il vostro blank già modellato sia in outline che in profilo rocker secondo il vostro progetto.

Chi invece vuole crearsi la tavola in PU partendo da un nostro USBLANKS, può usufruire in novità del servizio PRESHAPED che in questo caso, sarà completo di tutti i dettagli, compreso rails, concavi e quant'altro. Dovrete soltanto passare una carta per finire il taglio grezzo della fresa. Contattateci per maggiori info su surfshapehouse@gmail.com.

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2. SCELTA DELLO STRINGER

Blanks in PU hanno già uno stringer all'interno. Normalmente si tratta di un compensato nelle shortboard oppure legno nobile nelle tavole lunghe, ma potrete optare per altri legni che sappiano combinare leggerezza, resistenza e malleabilità. Le opzioni che i produttori normalmente danno sono il tiglio, la sequoia, la paulonia, la balsa e il pregiato cedro usato soprattutto per i longboard.

Se optate per un blocco in EPS il vostro legno dovrà contenere il profilo rocker del vostro progetto. Quale legno? Andate presso un venditore di legno e cercate cosa può fare al caso vostro. Ricordate: resistenza, leggerezza ma soprattutto malleabilità.

Un'opzione valida che comporterà un risparmio di energie, è l'utilizzo di bande di carbonio unidirezionale da laminare insieme al fiberglass. Attualmente, potrete sbizzarrirvi con una miriade di soluzioni, sia dal punto di vista estetico che di materiali in alternativa al legno (PVC, FOAM EXTRA HARD) sia al carbonio (kevlar, alluminio, basalto ecc.). Per i rinforzi, abbiamo una vasta scelta grazie al supporto di Colan Australia e la possibilità di richiedere rinforzi customizzati.

Quando si sceglie il settaggio dovrete tener conto del rapporto tra resistenza e flessibilità. Test su tavole per controllare la resistenza alla rottura hanno dimostrato che a parità di peso una tavola con uno stringer più grande e un tessuto più leggero è di gran lunga più debole di una tavola costruita con un legno più fine e leggero e un tessuto più pesante. Con questa scelta avrete una tavola più resistente anche alle bozzature. Non abbiate paura di sperimentare, tenendo sempre ben in mente gli elementi fondamentali di una tavola: resistenza, peso e flessibilità, ripeto flessibilità!!!! Una tavola rigida, oltre che ad essere poco reattiva, quasi fastidiosa in acqua è anche più soggetta alla rottura. Se siete alla vostra prima tavola e non siete degli ingegneri o dei collaudatori, è sempre meglio seguire e copiare.

Recatevi presso un centro legno e fatevi tagliare una striscia di legno che possa rientrare nel vostro progetto. Legni morbidi come il tiglio, paulonia o balsa sarebbero perfetti, ma vi accorgerete che non è poi così facile trovarli. Vanno bene anche i più economici compensati; qui il problema sarà la sagomatura con la vostra lama del pialletto o del vostro spoke shave che non verrà così perfetta. Fatevi consigliare il legno dalla vostra falegnameria. Per lo spessore, vedete voi in base alle necessità, in genere in una short viene utilizzato un 4mm. Ricordate che non è poi così necessario porre una trave da muratore per dare resistenza alla vostra tavola. In un longboard classico si può certamente utilizzare spessori più grandi, perchè non abbiamo particolari esigenze sul peso. La difficoltà per fare un longboard sarà quella di trovare un pannello sopra i 2 metri e 75cm, ovvero i 9 piedi. Potrete farvi tagliare in diagonale da un pannello intero di legno. Qui il prezzo aumenterà sicuramente. Per una shortboard, normalmente si utilizza un compensato di 4mm, si sale a 5mm e 6mm per tavole funboard o simili.

Se non siete fissati con le anime in legno, potrete farne a meno ottenendo dei risultati in termini di resistenza/flessibilità ancora migliori. Il carbonio, il più utilizzato come alternativa al legno, soprattutto per l'EPS con epossidica, vi farà guadagnare tempo con risultati ottimi. Un settaggio che a noi piace utilizzare è quello di una banda sul bottom lungo tutta la lunghezza della tavola e una banda sul deck nella parte centrale della tavola (partire dalla fine della pronunciazione del rocker sul nose e finire prima dell'inizio del rocker sul tail). Bande da 2" unidirezionali possono bastare, ma potete aumentare o diminuire in base alle vostre esigenze, peso, potenza dell'onda sulla quale volete utilizzare la tavola, settaggio fiberglass ecc. Questo è solo un tipo di settaggio, infatti potrete sbizzarrirvi cercando, però, a meno che non siate ingegneri,, di copiare guardando in giro e su internet. Un esempio di settaggio particolare è il “Carbon Wrap” di Lost, ma in giro attualmente ce ne sono di ogni tipo.

Un altro modo di dare resistenza alla tavola, è l'utilizzo di Tessuti Speciali come il Fiberglass di tipo "S" , (e non il normale “E”)). Il tessuto in fibra di vetro "S" è più costoso ma molto più resistente e flessibile. Due strati 4 once sul deck e uno da 6 once sul bottom in "S" Glass. Se poi aggiungerete del carbonio, la vostra tavola sarà a prova di schiacciamento di autobus.

Attenzione però che la fase di shape su un blank stringerless dovrà essere molto attenta e soprattutto a mano leggera!!!! Il rischio che il blank, a causa del suo poco peso, vi cada, si spezzi o si deformi è alla portata di mano.

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3. LA SCELTA DELLA RESINA

Riassumiamo essenzialmente quanto già detto:

  • Resina poliestere: relativamente economica, tempi di lavoro brevi, tempi di indurimento molto brevi, minor resistenza rispetto a Epoxy, finitura pulita; facilità di carteggio (con additivo stirene paraffinato); molto tossica;

  • Resina epossidica standard: costi superiori, tempi di lavorazione lungi, tempo di indurimento molto lunghi, maggior resistenza; finitura imperfetta, poco tossica; molto sensibile alle condizioni ambientali.

  • Resina epossidica Resin Research: costi superiori, tempi di lavorazione lunghi, tempo di indurimento brevi, maggior resistenza, finitura pulita, facilità al carteggio, sicura; molto sensibile alle condizioni ambientali. 

Ricordiamo inoltre che la resina poliestere non può essere utilizzata con blanks in EPS, poichè lo stirene contenuto scioglierebbe il vostro pane. Adesso scegliete in base alle vostre esigenze.

Se scegliete la poliestere dovrete acquistare la parafina in stirene, un additivo da utilizzare esclusivamente in fase di hot coat o gloss, che vi faciliterà la carteggiatura. Non utilizzarlo vorrebbe dire buttare metri e metri di carta abrasiva, impastata al primo passaggio.

Lo stirene monomero, da non confondere con la paraffina in stirene, viene utilizzato in aggiunta alla resina per favorire uno stato di maggior liquidità della resina qualora ve ne fosse bisogno, come ad esempio per un gloss-coat.

Per portare la resina poliestere all'indurimento si deve utilizzare catalizzatore MEPK. In sostituzione può essere utilizzato catalizzatore a raggi UV. Si tratta di una una polvere da aggiungere alla resina in luoghi privi di raggi UV. Finita di lavorare è necessario esporre la parte ai raggi UV solari o altre fonti artificiali. Il contatto coi raggi UV indurrà l'indurimento.

La resina epossidica, è un sistema composto da due elementi, i quali mixati seguendo la proporzione indicata dal produttore, si vanno ad unire raggiungendo lo stato solido. 

Resin Research ha ideato l'Additivo F, un additivo chimico che consente alla resina di ridurre la possibilità che si formino quelle fastidiose bollicine o spazi di tessuto scoperti, tipico delle resine epossidiche. Esso, utilizzabile soltanto in combinazione con le epossidiche Resin Research, favorisce inoltre la carteggiatura così come fa la paraffina per la resina poliestere.

La spatola da utilizzare dovrà essere resistente agli agenti corrosivi e flessibile. La dimensione può variare, noi consigliamo intorno ai 15 cm.  Per il miscelamento di resina e rispettivi indurenti e additivi sono ideali degli stecchi di legno con forma piatta, tipo quelli che utilizzano i pediatri per osservare la gola. Va bene il riciclo di stecchi gelato o altro. La scelta dell'attrezzo per mixare è fondamentale nel caso dell'epossidica, in quanto deve essere efficiente nello smuovere tutto il contenuto di resina.  

Per questo motivo, anche il recipiente dovrà essere, nel caso dell'epossidica, piatto, senza rigonfiamenti o sporgenze. In caso di piccoli ritocchi, i bicchieri di carta si rivelano ottimi, mentre nel caso di quantitativi più grandi, meglio andare sul sicuro con recipienti in plastica più resistenti. Anche qua potete riciclare, per quanto riguarda la poliestere qualsiasi recipiente può andare, purchè asciutto e pulito. 

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4. LA SCELTA DEL TESSUTO IN FIBERGLASS

Si tratta di una scelta importante! Spesso si tende a cercare di ottenere una tavola la più leggera possibile. Se, come ci siamo detti, la vostra prima tavola non sarà una short da competizione, ma piuttosto una tavola per divertirsi anche quando le onde non sono grandi e ripide, ecco che il peso non è poi così tanto importante. Certo non dovrete fare un mattone, ma riteniamo che una maggiore resistenza alle bozzature e alle rotture sia da ritenere più importante.

I tessuti in fibra di vetro più usati in commercio hanno generalmente una grammatura pari a 4 once e 6 once. Inoltre è possibile scegliere la larghezza del tessuto, normalmente 65 o 80 cm, in base al tipo di tavola che si deve laminare. Per una shortboard sarà sufficiente un 65 cm, mentre per una funboard o longboard sopra i 21” di larghezza, sarà necessario un tessuto più largo, di 80 cm appunto. I nostri tessuti Hexcel sono garanzia di resistenza, facilità di impregnazione e chiarezza.

Normalmente si tende a mettere uno strato sul bottom, e due sul deck per resistere alla pressione dei vostri piedi. In commercio, soprattutto per le tavole prodotte in serie, si ha un utilizzo standardizzato:

4; 4+4 once per la shortboard,

6 ; 6+4 o 4; 6+4 once per le funboard

6; 6+6 per i longboard.

Se sul deck si scelgono due strati a grammatura differente, è consigliabile porre al di sopra il tessuto da 4 once, quello più leggero. Potete tagliare a filo rail il 6 once, e voltare sul rail il tessuto più fine per facilitare l'impregnazione soprattutto nella zona dei rails. Oltre ad una variabilità di tessuti disponibili sul mercato, esistono molte possibilità di aggiungere resistenza, con l'utilizzo di patch in fiberglass, fibra di carbonio o kevlar. Per esempio è importante aggiungere resistenza nella zona dei plug, normalmente con patch di normale fiberglass, e nella zona del tail, attraverso tape in carbonio o ibridi da inserire sotto il tessuto di fiberglass nelle zone maggiormente sollecitate. Nella sezione GLASSING del nostro sito potrete trovare una vasta gamma di tape di rinforzo Colan Australia. 
 

5. SCELTA DEL SISTEMA PLUG

La scelta di sistemi di pinne rimovibili sono probabilmente la scelta migliore, sia da un punto di vista pratico (la rimozione delle pinne rende più sicuro il viaggio, in aereo soprattutto) che dal punto di vista delle prestazioni (le pinne possono essere modificate in relazione alle dimensioni e velocità delle onde).

A meno che non pensiate di istallare delle pinne fisse, la scelta della configurazione delle pinne, il tipo di installazione preferita (pre o post laminazione) e la disponibilità di strumenti di lavoro dovranno orientare la scelta tra una moltitudine di sistemi di pinne. Noi nomineremo soltanto i principali sistemi in commercio, ma sappiate che ne esistono molti di più. 

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TIPO DI PLUGS O BOX

FCS X2: si tratta dei classici bicchierini che hanno spopolato fino a pochi anni fa. Ormai superati, essi si fanno preferire se non altro  per la facilità di installazione e la non necessità di strumenti elettrici aggiuntivi che spesso un principiante shaper può non avere. Vi servirà infatti un trapano e una punta a tazza. La posizione dei buchi da effettuarsi può essere facilitata attraverso l'autocostruzione di un template utilizzando del compensato di circa  3mm di spessore. Segnate il centro dei bicchierini, poi bucate con una punta a tazza di diametro 28 mm. Mettete le pinne centrale e laterale dentro i bicchierini, ed iniziate appoggiando sul legno la pinna laterale, inserendo i bicchierini all'interno dei fori e tracciate la linea interna della pinna sul legno. Avrete così le linee guida per posizionare il vostro template sul blank. Per la centrale, la linea guida della pinna passa perfettamente nel centro del cerchio. L'installazione si effettua post laminazione (dopo hotcoat prima del carteggio finale).

 FCS FUSION: si tratta di un sistema di passaggio tra il vecchio sistema Fcs a bicchierini e i nuovi box FCS II. Consiglio a chi vuole avere un sistema che accolga le vecchie pinne FCS, perchè magari ha tantissimi set di pinne con quel sistema, ma che preferisce la maggiore resistenza di un box installato pre laminazione.

FCS II: il nuovo sistema, che a nostro parere FCS ha dovuto sviluppare per non farsi superare dal maggior concorrente americano, che vedremo successivamente. Si installa sulla tavola prima della laminazione, e ha una nuova tecnica senza necessità di stringere la pinna al box. Con degli inserti venduti a parte, la nuova scassa FCS può ospitare anche le vecchie pinne FCS. Per l'installazione esiste un KIT e richiede l'acquisto di una fresa a Router. Per un non professionista che non volesse investire in questa strumentazione non proprio economica, potrà con una fresa ricavare la sede con un pò di pazienza e precisione.

FUTURES: alternativa a FCS, si tratta di un box che ospita una pinna esclusivamente con attacco Futures. Anche in questo caso l'installazione avviene prima della laminazione. Esistono kit di installazione che facilitano l'operazione da aggiungere alla fresa router ad una mano.  Come per FCS II, si può fare anche senza spendere centinaia di euro, ma l'operazione risulta ancora più complessa poichè la sede che ospita Futures Box è costituita da due livelli con larghezza diversa, che a sua volta si differenziano per altezza tra pinna centrale (1/2") e pinna laterale (3/4"). Non preoccupatevi però, si tratta comunque di una operazione fattibile, ovviamente, con ancor più precisione.

FINS UNLIMTED SINGLE FIN: scasse centrali che permettono l'inserimento di una grande pinna e la possibilità di regolarne la posizione. L'installazione può essere fatta sia prima che dopo la laminazione ed è molto semplice. Potrete costruirvi un template di facile realizzazione. Anche in questo tipo di box, una fresa a router può rivelarsi importante. 

GLASS ON FINS: se invece ve ne fregate della possibilità di portarvi in viaggio la tavola, oppure avete una certa attrazione per l'Oldstyle, potrete optare per le pinne fisse. Oltre alle pinne che naturalmente potrete costruirvi da solo, vi basteranno dei filamenti di fibra di vetro, chiamati Rowing e patch. Il montaggio avviene sopra la laminazione della tavola. 

 

CONFIGURAZIONI :

  • Single fin: si intende una sola pinna grande centrale; questa pinna si può muovere all'interno della scassa, permettendo un settaggio con pinna più o meno vicina al tail.

  • 2+1: si intende una pinna grande che si monta su una scassa centrale, e due pinne piccole montate su plug nei pressi dei rail per aggiungere stabilità.

  • Twin Fins : due pinne montate su plugs laterali, lo devo dire, il mio settaggio preferito.

  • Thruster : il settaggio più comune nelle shortboard moderne. Una pinna centrale e due laterali.

  • Quad : configurazione 4 pinne (quad), senza nessuna pinna centrale. Qui attenzione perchè FUTURES utilizza due scasse centrali e due scasse laterali, poichè l'attacco delle pinne segue questo schema

  • Esistono poi altre tipo di configurazioni, e tante altre se ne stanno studiando e sperimentando. Alcune tipologie di tavole sono configurate Finless.  

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In definitiva non esiste un sistema meglio dell'altro. I vecchi bicchierini FCS sono i più facili da montare, e con una attrezzatura richiesta comune a chiunque abbia pochi attrezzi a casa. Tutti i sistemi vendono dei kit di montaggio: sono molto costosi ma soprattutto potrete farne a meno se non siete professionisti. Per quanto riguarda i bicchierini FCS X-2 potrete costruirvelo con molta facilità. Se invece avete una fresa verticale potrete tranquillamente optare per gli altri sistemi, più forti e al passo coi tempi. Futures System è tra gli altri quello con più difficoltà di installazione. Ma non preoccupatevi, perchè non è così difficile. Dopo aver scelto le pinne, e il tipo di plug, dovrete decidere l'inclinazione CANT, poichè alcuni tipi di plugs laterali hanno diverse inclinazioni disponibili. FCS ad esempio dispone di  tre gradazioni laterali 3°,5°, 9° . Futures è standard e l'angolazione viene impostata durante l'installazione con l'utilizzo di goniometro.  Del silicio colloidale potrà risultarvi più che utile durante l'installazione di plugs post laminazione così come nei leash plug. Per i box non è necessario aggiungere cariche, ma un pò di addensante come il silicio colloidale potrà restarvi più che utile per evitare scivolamenti eccessivi della resina. 

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6. LEASH PLUGS

Dovrete scegliere il plug tra modelli diversi. Riducendo a due modelli base, post laminazione, più semplice da montare, pre laminazione, molto più resistente. Futures, ha una forma più complessa e dunque ha una installazione molto più complicata, mentre le forme cilindriche sono installabili con una semplice punta a tazza. Per l'installazione post laminazione, è consigliabile l'utilizzo di silicio colloidale.

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7.PROGRAMMAZIONE DEI TEMPI

A questo punto dovreste aver messo appunto gli strumenti, il progetto, il modello, l'area di lavoro, scelto il blank, lo stringer, il tessuto, la resina, il sistema pinne, leash. E' importante adesso una programmazione dei tempi prima di partire con il lavoro. Non esiste un tempo oggettivo necessario alla costruzione di una tavola da surf. La quantità di tempo necessario per costruire una tavola da surf è soggettivo e contestuale in quanto dipende dalle vostre capacità, dal vostro tempo da dedicarvi, dall'ambiente intorno e dalle scelte dei materiali.

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SHAPING: Per lo shape della tavola i tempi variano da un'oretta scarsa di un Proshaper alle 10 ore o più di una persona alle prime armi. L'importante è prendersi il proprio tempo, e stare molto attenti e precisi perchè uno shape fatto a regola d'arte ridurrà di molto il lavoro necessario nelle fasi successive. Gobbe e buche vi creeranno problemi nella fase di carteggiatura e probabilmente vi costringeranno a ripetere resinature. Quindi siate pazienti e non abbiate furia di finire.

La vostra seconda tavola sarà shapata con risultati migliori e con il tempo dimezzato. La curva temporale dell'apprendimento è molto ripida. Alla quinta tavola, siamo sicuri, sarete in grado di completare lo shape di una normale tavola in circa 3 ore, o anche meno per i più spigliati. I Proshaper possono arrivare a shapare una shortboard in meno di un'ora. Un must per un amante dello shaping è seguire il profilo Instagram e il canale Youtube del Maestro Matt  Kazuma Surfboards. Una fortuna per tutti gli apprendisti poter godere di un Maestro che rende noto e accessibili a tutti noi tecniche apprese con decenni di esperienza e milioni di tavole realizzate a mano.

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LAMINATING & GLASSING: La resinatura di una tavola richiede in genere un minor numero di ore di lavoro. La differenza sono i tempi di attesa tra una lavorazione e l'altra per permettere alla resina di seccare. Come regola generale, la resina epossidica raggiunge il completo indurimento molto più lentamente rispetto alla resina poliestere; la maggior parte delle resine epossidiche in commercio hanno dei tempi di indurimento molto lenti, tanto che sarà possibile tornare a lavorare sopra

la propria tavola soltanto il giorno successivo. In generale le temperature più fredde rallentano il solidificarsi della resina e prolungano i tempi di realizzazione delle varie fasi di resinatura.

Con le nostre resine epossidiche Resin Research, saranno sufficienti circa 2-3 ore per essere nella condizione di poter capovolgere la tavola. Un vantaggio enorme rispetto alle altre resine epossidiche che ci ha portato a ridurre enormemente i tempi nella produzione di tavole in EPS e resina epossidica. L'ultima arrivata Kwik Kick indurisce completamente in soli 30 minuti ad una temperatura di 32°C, in meno di 2 ore a 20 °C. Ma quello che ci risulta ancor più sorprendente scorrendo nella scheda tecnica è il fatto che con Kwik Kick possiamo adesso costruire una tavola in EPS a temperature più rigide, anche sotto i 15 °C, cosa prima impensabile. Detto questo, consigliamo di lavorare almeno a 21° per avere una resina perfettamente fluida e non superare i 28-29 °C per non accelerare troppo i tempi di lavorazione. Con le nostre resine epossidiche Resin Research diviene possibile quindi ruotare la tavola fino a 3 volte in un solo giorno. Un principiante dovrà comunque prendersi il suo tempo per sistemare ogni volta le imperfezioni che molto probabilmente si creeranno, soprattutto sul tessuto girato sul tail e nose, che dovrete ben carteggiare.

La preparazione per la laminazione e la laminazione stessa vi prenderà circa due ore. L'aggiunta di uno strato di resina sulla vostra tavola è abbastanza veloce, circa 20 minuti per ogni lato.

Sono tempi che tendono ai tempi richiesti dalla resina poliestere, 10/15 minuti di potlife e circa due ore per poter capovolgere la tavola e iniziare una nuova lavorazione.

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INSTALLAZIONE PLUGS: L'installazione dei plug o scasse delle pinne richiede dai 30 minuti a un'ora circa, in base al sistema scelto, e alla disponibilità di strumenti adatti. Aggiungete anche qua il tempo necessario affinchè la resina indurisca. Il plug per il leash prende solo circa 10-15 minuti.

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SANDING: Per la levigatura ci vorranno almeno 2 ore, a seconda di quanto si fa con una levigatrice elettrica e quanto si fa a mano. È quasi garantito che le prime volte si formerano bolle e si esporranno tratti di tessuto. Il panno esposto succhierà acqua, quindi è necessario fare una nuova resinatura nelle aree esposte prevedendo un ritocco o un nuovo hotcoat.

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FINISHING: la levigatura e lucidatura finale della vostra tavola dovrebbe prendervi

altre 2 ore, almeno la prima volta, poi sarà molto più veloce.

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E' bene sapere che sono molti i fattori che influiscono sui tempi di realizzazione oltre  al microclima nell'ambiente di lavoro. Standardizzando i tempi la vostra una pianificazione potrebbe essere quella che segue:

1 ° giorno: Shaping del blank, l'installazione di scasse per pinne;

2 ° giorno: laminazione bottom e deck;

3 ° giorno : Hot coat deck e bottom, installazione plug pinne:

4 ° giorno:Installazione leash plug, carteggiatura deck e bottom;

5 ° giorno: secondo hot coat o gloss coat, levigatura finale / lucidatura;

Si tratta di tempi medi. Sappiate che si può fare tutto molto più velocemente, ma anche prendersi maggior tempo, soprattutto nella prima fase di shaping. Per quanto riguarda la glassatura è bene sapere che è importante effettuare tutte le fasi a poca distanza di tempo, soprattutto se si utilizza resina poliestere per favorire l'adesione tra gli strati. 

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